Mi fingo il Buddha

di Giovanni Ryūkō Cloutier.

“… Ma qui si va sul tecnico e devo dire che non sempre riesco ad apprezzare gli studiosi tecnici. Temo nascondano il loro cuore dietro alla loro erudita conoscenza. Sarà che voglio farmi grande e potente davanti agli altri e uso tutti i miei mezzi per riuscirci, tuttavia ho sentito uno scienziato parlare male delle amebe ad una videoconferenza a tema Zen. Parlava come se l’uomo fosse superiore a loro. Amoeba deriva dal greco antico e significa “trasformazione” o “cambio”. Già dal nome mi sembra molto più natura di Buddha di me o di quello scienziato. 

Chissà a che pensiero sono legate le amebe. Che non hanno ne il problema di inquinare il pianeta ne il problema di qualcun altro che lo sta facendo. Per me Zazen è fare l’ameba, riprodurre il suo stile, ma nella mia complessità di essere umano. Se il mondo è un masso che rotola giù da un monte non provo a fermarlo e non mi dispero perché cade, semplicemente rotolo con lui… possibilmente con fare elegante…”.

(dalle sue cinquemila parole intitolate "Mi fingo il Buddha")